Keltieker – Consacrazione druidica ai menhir di Cavaglià
I menhir di Cavaglià! Tanto si è parlato, scritto
e discusso che ora, finalmente, sono lì, a vista di tutti. Non nel loro
ordine originario, ma ci sono. Un tempo fu certamente un luogo sacro o quantomeno
un importante riferimento astronomico utile per le colture e tutto ciò
che in antichità era ad esse connesso. Spesso la sacralità e la
pratica contadina erano legate insieme nello scorrere di un anno nel quale coltivare,
cacciare, mangiare e procreare erano attività così vitali da coinvolgere
non solo tutta la popolazione, ma soprattutto gli dei. Il druido o la druida,
le persone sacre insomma, conoscevano gli dei, le energie della terra, ed erano
tramiti nell’interpretare il loro volere, nell’ascoltare il vento
e misurare l’acqua piovana, sapevano insomma consigliare sul da farsi
per avere i giusti raccolti, semplicemente valutando le realtà della
natura.
Ora questi menhir sono ammonticchiati casualmente sul bordo della strada polverosa,
i passanti restano per lo più indifferenti e guidano veloci superando
questi silenziosi blocchi di pietra. Ma soffermiamoci un attimo a pensare: se
quei blocchi di pietra potessero parlare, quante meraviglie ci racconterebbero?
Intanto da dove vengono: non tutti hanno la stessa formazione calcarea, quindi
provengono presumibilmente da luoghi diversi. E poi, perché e da chi
sono stati scelti? Come sono stati trasportati? Chi si riunì per decidere
la loro collocazione? Gli abiti, la lingua, le parole di quante persone e tutto
ciò che intorno a queste pietre si susseguì per anni e secoli.
Tutte ipotesi che fanno sognare e portano lontano nel tempo. Ma torniamo a noi.
Quelle pietre e quel po’ di terra che la civiltà moderna ha loro
concesso di avere intorno. Vorremmo ascoltarle, toccarle, e perché no,
ringraziarle per essere rimaste al nostro fianco, mute per secoli, in attesa
che qualcuno si accorgesse di loro.
L’associazione Camelot e il Fil Rouge de Broceliande hanno dato
luogo, il 9-10 e 11 settembre a Roppolo (BI) a Keltieker,
festa celtica. Tre giorni di mercato, combattimenti, spettacoli , conferenze,
rievocazioni sacre per ricordare e rivivere il periodo celtico nel suo insieme.
E’ nell’ambito di questa grande festa che gli organizzatori hanno
pensato di rendere omaggio ai menhir di Cavaglià. Un sito storico importante
nel quale sabato 10 settembre alle ore 15,00 si sono riuniti tutti, artigiani,
guerrieri e druidi, le tre classi sociali del tempo, per riconoscere quei menhir,
il loro compito guida e, anche se non nell’allineamento originario, hanno
chiesto loro di guidarci, ispirarci e proteggerci come popolo celtico. Augureremo
loro buon lavoro e pianteremo due piccole querce che crescendo doneranno ombra
e frutti. E' stato un antico rito, semplice, come quando si ritrova un vecchio
amico, lo si abbraccia con gioia e nel cuore si sa che ci si rivedrà
presto, per piangere o ridere insieme.
Tiziana Bassanite S.
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