PIEMONTE - OROPA |
I luoghi di potere La madonna nera di Urupa (Oropa) Biella.
Fino dalla più’ remota antichità, per non dire dalla notte dei tempi, i grandi sacerdoti erano stati al tempo stesso maghi, osservatori attenti dei fenomeni naturali, psicoterapeuti, matematici ed indagatori dell’occulto. La cosa si e’ poi ripetuta nel medioevo con monaci e prelati facendo
giungere alla Chiesa Cattolica l’importanza legata alle festività
religiose, nonche’ ai sacramenti ma soprattutto l’importanza dei luoghi
magici o di potere dove costruire i propri templi affinche’ vengano utilizzate
a pieno, oppure nascoste all’occhio dei fedeli, le energie psico-magnetico
dell’organismo vivente Gaia cioe’ la Madre Terra.
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Una devozione cristiana dove pero’ dietro si nasconde un’antico culto,
tributato alle popolazioni celto-germaniche della santa Dolma Nera, divinita’
legata alla natura, che si manifesta nelle rocce scure con un particolare
trasudamento oleoso della pietra.
Il masso erratico ricordato dalla tradizione esiste tuttora e dalla fine del XVII secolo fa parte della vecchia chiesa. La tradizione popolare lo considera una roccia di fecondità, al punto da essere conosciuto localmente come il roc della vita, indicando chiaramente l’origine del culto animistica che gli veniva attribuito. Le donne che intendevano propiziarsi la maternita’ o che temevano di essere sterili compivano alcuni giri intorno al masso, strofinando poi il basso ventre sulla sua superficie. Oggi la presenza di una cappella laterale, opportunamente costruita dalle autorità ecclesiastiche, impedisce il compimento del rito. Esistono pero’ ancora alcuni credenti che continuano a sedersi sulla sommità del masso per poterne cogliere i poteri taumaturgici. Con ogni evidenza, la vicenda di Sant’Eusebio serve unicamente a giustificare dal punto di vista cristiano un culto altrimenti inammissibile. Il santuario di Oropa sorge quindi su di un luogo magico consacrato in epoca remota all’uso di energie dispensatrici di vigore e di fecondità. Non a caso infatti la statuetta lignea viene tradizionalmente attribuita a San Luca, che esotericamente viene rappresentato con l’emblema del Toro, e dunque ancora una volta legato al ciclo riproduttivo della Terra. La roccia nera che compone il masso erratico inglobato nella chiesa si presenta molto compatta e si ricopre di una patina oleosa se viene in qualche modo inumidita. |
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Essa emana una vibrazione intensa e regolare, in grado di riordinare
un corpo eterico confuso ed opaco,dal quale spesso dipendono malattie psichiche
e deformazioni fisiche.
Per altri versi la Madonna Nera rappresenta il simbolo di una profonda immersione nell’inconscio materno della Terra. Gli iniziati che un tempo istruivano i propri accoliti utilizzavano l’energia che scaturiva dalla roccia scura per facilitare i propri discepoli nella discesa agli inferi, senza il quale ogni altro insegnamento era impraticabile, quindi anticamente il santuario costituiva un sofisticato laboratorio psichico nel quale la vita interiore veniva passata al vaglio in vista di un’iniziazione sapienziale superiore. Da quei giorni sono trascorsi lunghi millenni, ma la Madonna Nera non ha mai cessato di emanare energia ed insieme alla pietra della vita continua ad attirare le genti di ogni luogo della Terra. Ossian |
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